“Carissimi, ora siamo figli di Dio, ma non è ancora stato manifestato ciò che saremo; sappiamo però che quando egli sarà manifestato, saremo simili a lui, perché lo vedremo come egli è. E chiunque ha questa speranza in lui, purifica se stesso, come egli è puro.” 1 Giovanni 3:2-3
1 Corinzi 9:22 Paolo affermava:
“Mi sono fatto debole con i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto a tutti, per poterne salvare in qualche modo alcuni.”
Questa frase caratterizza la vita di Paolo ed è l’esempio per la vita del credente, del figlio di Dio. È l’entusiasmo che contraddistingue chi ha creduto nel Signore, l’ambizione di riuscire, di vivere con disponibilità, di essere disposto a donarsi per tutti. Non ci sono limiti, né preferenze per chi è più simpatico o più obbediente. Paolo afferma chiaramente: per tutti gli uomini. Per quale motivo? Per salvarne almeno alcuni.
Questo è il significato della nostra esistenza. In 1 Giovanni 3:2-3, spiega cosa caratterizza il figlio di Dio: colui che è disposto, desideroso e volenteroso di farsi tutto per tutti, affinché almeno alcuni siano salvati.
Stiamo attraversando questa terra con le sue difficoltà: salite ripide, sassi che ostacolano il percorso, buche e pozzanghere. Ma di tanto in tanto possiamo trovare sostegno, fortificazioni, strumenti che ci aiutano ad attraversare fiumi e ponti. Questo è il senso della nostra lettura: essere fortificati, pienamente fortificati.
Giovanni sottolinea che la cosa più importante è conoscere la nostra identità. Se sappiamo chi siamo, possiamo affrontare qualsiasi difficoltà con fiducia. Sei un figlio di Dio, perché conosci tuo Padre. Questo è il punto di partenza per comprendere la nostra responsabilità davanti a Dio.
Se io sono figlio di Dio, allora ho una responsabilità nei suoi confronti. Giovanni lo sottolinea chiaramente: “Carissimi, ora siamo figli di Dio”. Non dice saremo, ma siamo. È un concetto fondamentale.
Non siamo figli di Dio perché ci comportiamo bene, ma perché Dio ci ha adottati.
La nostra condotta può riflettere la nostra relazione con Dio oppure disprezzarla, ma non la cambia. Figlio prodigo è una prova che la natura di figlio non è cambiata neanche quando era lontano di suo padre.
Ecco alcuni elementi importanti che ci aiutano a comprendere se siamo figli di Dio:
1. Consapevolezza del peccato
Solo i figli di Dio vivono con sensibilità verso il peccato, perché sono stati rigenerati dall’opera di Cristo. Chi non è figlio di Dio non percepisce questa preoccupazione. Se senti il bisogno di inginocchiarti davanti al Signore e chiedere perdono, allora c’è l’opera di Dio nella tua vita. Romani 7:18: “Io so che in me, vale a dire nella mia carne, non abita alcun bene.” Il cristiano riconosce la sua condizione e esclama: “Misero me, chi mi trarrà da questo corpo di morte?”
2. Desiderio di Dio
Essere figli di Dio significa desiderare conoscerlo, leggere la sua parola, ascoltarlo e parlargli. Tramite la Scrittura e attraverso la preghiera.
3. Amore per i fratelli
Il terzo elemento che ci conforta è l’amore per i fratelli. Se siamo figli di Dio, amiamo la famiglia di Dio. Questo significa desiderare stare con i fratelli, apprezzare e camminare insieme nella fede. Un figlio di Dio gioisce nel tempo trascorso con i suoi fratelli e sorelle e nel condividere la vita cristiana.
Il secondo aspetto che il testo di 1 Giovanni ci rivela è che siamo destinati alla gloria. Giovanni afferma: “Ora siamo figli di Dio, ma non è ancora stato manifestato ciò che saremo.”
Questa è la sicurezza che Dio ci dona: saremo con Lui nella gloria.
“Non lasciate che il vostro cuore sia turbato; credete in Dio e credete anche in me. Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore; se così non fosse, ve l’avrei detto. Io vado a prepararvi un posto, e se vado a prepararvi un posto, tornerò e vi accoglierò con me.” Giovanni 14:1-2
Gesù lo ha detto al ladrone sulla croce: “Io ti dico che oggi sarai con me in paradiso.”
“Colui che ha iniziato in voi un’opera buona la porterà a compimento.” Filippesi 1:6
Questa è la promessa di Cristo che la sua opera in noi sarà completata, non lasciata a metà. Questa verità deve radicarsi profondamente nella nostra coscienza e nel nostro cuore, basandosi Nella Parole del Signore.
La nostra destinazione finale è descritta in 2 Pietro 3:13:
“Ci saranno nuovi cieli e nuova terra, dove abiterà la giustizia.”
Essere nella gloria significa:
Giovanni ci insegna la dottrina della resurrezione e della glorificazione:
Questa è una verità che supera ogni immaginazione umana. L’essere trasformati e resi simili a Cristo è un evento straordinario, oltre la nostra comprensione.
“Il nostro corpo dell’umiliazione sarà trasformato affinché siamo conformi al suo corpo glorioso.” Filippesi 3:21
“Chiunque ha questa speranza in Lui, si purifichi come Lui è puro.” 1 Giovanni 3:3
Se abbiamo compreso queste verità, la nostra vita deve riflettere.
La nostra santificazione è una conseguenza e non un mezzo per ottenere la gloria.
La speranza della gloria deve tradursi nella pratica quotidiana. Altrimenti, ignorare questa verità significa disprezzare la parola di Dio.
Non si tratta di una scelta, ma di una chiamata alla santità. Vivere secondo questa speranza è il naturale riflesso della nostra identità in Cristo.
Nella nostra mente corrotta, nel nostro corpo segnato dal peccato, potremmo rischiare di pensare che dobbiamo fare del nostro meglio per piacere a Dio, così da essere accolti da Lui.
La nostra relazione con Dio non dipende dalle nostre azioni. Non siamo figli di Dio perché ci purifichiamo, ma perché siamo figli di Dio, desideriamo purificarci.
La purificazione non riguarda solo il liberarsi dalle conseguenze del peccato, ma anche scegliere attivamente di fuggire dal peccato.
Io non solo evito il peccato, ma decido di non peccare. Non è questione di migliorarsi un po’, ma di prendere una posizione chiara: “Io scelgo di non peccare.”
Ecco perché Ebrei 6:11 ci esorta: “Desideriamo che ciascuno di voi dimostri sino alla fine il medesimo zelo per rendere certa la speranza.”
Colossesi 3:5 è chiaro: “Fate morire ciò che in voi è terreno.”
Non è un consiglio, è un comando deciso.
“Dobbiamo essere conformi all’immagine di Cristo” Romani 8:29
Se abbiamo dubbi su come vivere, dobbiamo semplicemente guardare Cristo.
Ho dei dubbi su come devo essere? Ho dei dubbi su come devo comportarmi? Guarda Cristo. Gesù è nostro modello.
Se crediamo veramente che Egli ha sofferto sulla croce per noi, versando il suo sangue per la nostra salvezza, allora dobbiamo chiederci: Lo desideriamo? Lo amiamo? Se sappiamo che Cristo ha dato la sua vita per noi e ora stiamo vivendo una nuova vita, allora come possiamo non desiderare Gli onorare e glorificare?
Il Signore, attraverso il suo Spirito, vuole ricordarci che i figli di Dio corrono verso la meta, tendono i loro muscoli per arrivare a destinazione e vanno avanti con tutte le loro forze. Dobbiamo vivere questa realtà. È difficile? Sì, ma possiamo allenarci!
Guardiamo alla gloria a cui siamo destinati e corriamo verso di essa. Dio ci ha dato strumenti fondamentali per camminare con Lui:
Che Dio ci conceda di avere ben chiara in noi la Sua Parola, affinché la nostra vita sia improntata a questa verità e manifestata nella nostra quotidianità.
Dio ti benedica!
Presto apriremo la nostra sala studio, dotata di tavoli per il lavoro di gruppo e Wi-Fi a disposizione.
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