Il dono dello Spirito di Dio
Pastore Gianni Cortese
19 October , 2025

Da questo sappiamo che dimoriamo in lui ed egli in noi, perché ci ha dato del suo Spirito. 1 Giovanni 4.13

In questo versetto Giovanni continua il tema che lo ha occupato fin dall’inizio del versetto 7: l’importanza di amarci gli uni gli altri.

Egli dice che il motivo per cui sottolinea questo aspetto è che solo amandoci gli uni gli altri possiamo veramente conoscere Dio, e allo stesso tempo sappiamo che Dio dimora in noi e noi in Dio.

Se amiamo i nostri fratelli e sorelle cristiani, allora possiamo essere certi che Dio è in noi, perché senza Dio che dimora in noi non c’è amore in noi.

Ora Giovanni in questo versetto ci da un secondo elemento per capire che Dio dimora in noi e noi in Dio: « Da questo sappiamo che rimaniamo in lui ed egli in noi, perché ci ha dato del suo Spirito».

Come dice Paolo: «L’amore di Dio è stato sparso nei nostri cuori mediante lo Spirito Santo che ci è stato dato» (Romani 5:5).

In questo versetto sono affermate tre cose principali. Il dono dello Spirito di Dio ci rende

UNO IN LUI

In primo luogo, questo verso ci orienta sulla comprensione della vita cristiana, molto spesso la nostra concezione della vita cristiana tende ad essere inadeguata.

Fu a causa di questa costante tendenza a pensare e concepire la vita cristiana in modo inadeguato che gli apostoli furono guidati e mossi da Dio a scrivere le loro lettere con l’obiettivo di dare una sana visione della vita cristiana.

Che cos’è la vita cristiana? Che cosa significa essere cristiani? Qual è la natura essenziale di questa vita alla quale siamo chiamati?

Come sappiamo la vita cristiana non è solo vivere moralmente, né solo essere buoni e onesti, seppure questi sono aspetti importanti.

Non è neppure da intendersi in termini di conformità religiosa, dove ci sono quelli che frequentano il culto al mattino e poi possono fare tutto ciò che vogliono per il resto della giornata; quella partecipazione mattutina li ha resi cristiani. Si conformano a una certa condotta e a un certo comportamento e questo, per loro, è la vita cristiana

Come possiamo capire una fede generica nel messaggio cristiano non rende una persona cristiana.

“Da questo sappiamo che rimaniamo in lui ed egli in noi”.

Non solo Egli dimora in noi, ma noi dimoriamo in Lui. Si tratta di una relazione straordinaria con Dio, nella quale siamo stati introdotti dal Signore Gesù Cristo e dalla Sua opera perfetta.

Cosa significa questo?

Significa che abbiamo una relazione viva con Dio; siamo consapevoli del fatto che stiamo partecipando alla vita di Dio e che Dio è nella nostra vita.

C’è un cambiamento in noi: non siamo solo noi stessi, c’è la presenza di Dio. Sappiamo che non si tratta solo di una questione di accettazione intellettuale, non si tratta solo di compiere i nostri doveri o di dire le nostre preghiere in modo meccanico o qualcosa del genere.

No. Siamo consapevoli di essere in una relazione viva con Dio; come dice Pietro, siamo resi “partecipi della natura divina”.

Il Signore Gesù parlò del Padre e di Se stesso che dimorano in noi, Dio che dimora in noi:

“Dimorate in me, e io dimorerò in voi.” Giovanni 15.4

Questa è la vita cristiana; nulla di meno di questo potrà mai soddisfarci, e non dobbiamo mai concepirla in termini inferiori a questo.

La scrittura ci lascia l’esempio della venuta dello SS nella vita dei discepoli, il Signore lo promise loro in Atti 1.8 

“Ma voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su di voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme, e in tutta la Giudea e Samaria, e fino all’estremità della terra”.

E poi vediamo il grande cambiamento che di fatto avviene quando furono arrestati per i miracoli che avvenivano per mezzo loro, quale fu la loro risposta, come mostrarono di essere in Cristo. La loro testimonianza è chiara

Dopo averli portati via, li presentarono al sinedrio; e il sommo sacerdote li interrogò, dicendo: «Non vi abbiamo forse espressamente ordinato di non insegnare nel nome di costui? Ed ecco, avete riempito Gerusalemme della vostra dottrina e volete far ricadere su di noi il sangue di quell’uomo». Ma Pietro e gli altri apostoli risposero: «Bisogna ubbidire a Dio anziché agli uomini. Il Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesù, che voi uccideste appendendolo al legno, e lo ha innalzato con la sua destra, costituendolo Principe e Salvatore, per dare ravvedimento a Israele e perdono dei peccati. Noi siamo testimoni di queste cose; e anche lo Spirito Santo, che Dio ha dato a quelli che gli ubbidiscono» Atti 5.27-32 

Il cambiamento è radicale e soprattutto è duraturo nel tempo, non finisce di li a qualche anno, ma è un crescendo della manifestazione della presenza e potenza dello SS in loro.  Il dono dello SS ci fa rimanere in Lui siamo uniti a Dio con la mente di Cristo.

ABBIAMO LA MENTE DI CRISTO

Lo scopo principale per cui ha scritto questa lettera è:

“Vi ho scritto queste cose perché sappiate che avete la vita eterna, voi che credete nel nome del Figlio di Dio.” (1 Giovanni 5.13)

Ora alcuni fra di noi si pongono una domanda: come faccio a sapere di aver ricevuto lo Spirito di Dio? Come posso sapere con certezza che mi è stato dato?

Dico: ci poniamo questa domanda e desideriamo ave una certezza? Questo mi sta a cuore, mi interessa?

Ci preoccupiamo della vita della vostra anima? Ci preoccupiamo di conoscere Dio? Siamo interessati all’eternità? Queste cose mi interessano veramente e profondamente?

Vi assicuro che se è così, lo Spirito Santo è in noi, perché 1 Cor 2.14 

Ma l’uomo naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché esse sono pazzia per lui; e non le può conoscere…16 Ora noi abbiamo la mente di Cristo.

Ma possiamo fare un altro test: il senso del peccato

Siamo consapevoli di avere una natura malvagia, che c’è un principio di peccato e di male nel nostro cuore? E questo fa si che odiamo noi stessi?

L’apostolo Paolo era un uomo che poteva dire di sé stesso: «In me non abita alcun bene… “Chi mi libererà da questo corpo di morte?” (Romani 7.18, 24). Ti sei mai sentito così riguardo a te stesso?

Sei consapevole dentro di te di una lotta e di un conflitto tra i tuoi desideri e i desideri dello Spirito?

Paolo ne parla in Galati 5:17 «Perché la carne ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne». Egli intende dire questo: sei consapevole di due nature opposte dentro di te?

Non si tratta semplicemente del fatto che occasionalmente desideri fare cose sbagliate e devi lottare nella tua mente; no, è qualcosa di più profondo.

Sei consapevole del fatto che in un certo senso sei due persone? C’è un nuovo tipo di persona in te che desidera fare ciò che Dio vuole; ma ce n’è un’altra che vuole abbatterti, e c’è una lotta e un conflitto tra le due?

Se hai un conflitto tra la novità della Parola di Dio e il vecchio modo di vivere, allora sai che lo Spirito Santo è davvero dentro di te.

Sei consapevole del fatto che Dio sta operando in te? «adoperatevi al compimento della vostra salvezza con timore e tremore; infatti è Dio che produce in voi il volere e l’agire» (Fil 2.12-13)

In altre parole, dobbiamo essere consapevoli del potere di Dio che agisce su di noi

«Non sono io. Non è questo il tipo di persona che sono. È Dio che sta facendo qualcosa; è Cristo che dimora in me; è lo Spirito Santo che è in me. Sono trasportato al di là di me stesso e ringrazio Dio per questo».

Dio sta operando in te?

MANIFESTANDO LA PRESENZA DELLO SPIRITO SANTO

Lo Spirito Santo da a chi vuole e come vuole dei doni affinchè siano esercitati per il bene comune

Potete leggere l’elenco in 1 Corinzi 12.7-11:

Ora a ciascuno è data la manifestazione dello Spirito per il bene comune. Infatti a uno è data, mediante lo Spirito, parola di sapienza; a un altro, parola di conoscenza, secondo il medesimo Spirito; a un altro, fede, mediante il medesimo Spirito; a un altro, doni di guarigione, per mezzo del medesimo Spirito; a un altro, potenza di operare miracoli; a un altro, profezia; a un altro, il discernimento degli spiriti; a un altro, diversità di lingue e a un altro, l’interpretazione delle lingue; ma tutte queste cose le opera quell’unico e medesimo Spirito, distribuendo i doni a ciascuno in particolare come vuole..

Potreste averne alcuni, potreste averne uno solo o potreste averne di più.

«Eppure», dice Paolo, «vi mostro una via ancora più eccellente» (1 Cor 12.31). I doni dello Spirito: cosa sono? Sono tutti riassunti in una sola parola: amore.

Il frutto dello Spirito è preminentemente l’amore; e se lo possediamo, allora abbiamo la prova definitiva e ultima: «Da questo sappiamo che dimoriamo in lui ed egli in noi, perché ci ha dato del suo Spirito». Lo sapete? Avete ricevuto questo dono dello Spirito di Dio?

Se senti di non aver ricevuto questo dono e desideri ardentemente possedere questo bene inestimabile, vai da Dio senza indugio invoca la Sua promessa e continua a chiedere finché non la riceverai.

“Chi viene a me, io non lo respingerò” (Giovanni 6:37)

Chiedete a Lui, e se chiedete, cercate e bussate, riceverete una grande e gloriosa abbondanza.

“Beati quelli che hanno fame e sete di giustizia, perché saranno saziati” (Matteo 5:6)

Saranno saziati della pienezza di Dio stesso.

Oltre ai doni che lo SS da a chi vuole e come vuole secondo il Suo disegno, vi sono anche i frutti dello SS. Questi si manifestano in tutti i figli di Dio. Galati 5, ci parla del «frutto dello Spirito». Lo Spirito è vita, e la vita si manifesta sempre in qualche modo sotto forma di frutto; un albero vivo porta frutto, un albero morto no.

Paolo ci dice sul frutto dello Spirito.

“Il frutto dello Spirito è amore, gioia, pace, pazienza, gentilezza, bontà, fede, mansuetudine, temperanza” (Gal 5:22-23).

Sapete che lo Spirito Santo non può essere in voi senza che appaia quel frutto?

«Amore, gioia, pace, pazienza, gentilezza, bontà, fede, mansuetudine, temperanza»: queste cose sono in noi? Sono evidenti nella nostra vita? Se lo sono, lo Spirito Santo è in noi e stiamo diventando sempre più simili al Signore Gesù Cristo

Questo fu scritto da un apostolo di Gesù Cristo agli uomini e alle donne di un mondo molto travagliato e confuso, verso la fine del primo secolo. Il mondo allora era un luogo difficile, proprio come lo è oggi: pieno di problemi e contraddizioni, pieno di confusione. È sempre stato così.

Come abbiamo visto l’aver ricevuto lo S.S. viene manifestato con la nostra vita, le convinzioni che abbiamo, ciò che anima il nostro vivere, le nostre scelte di vita e il nostro comportamento verso l’altro. Le qualità della presenza dello S.S. si manifestano chiaramente in noi.

Il Signore oggi ci esorta a considerare la presenza del Suo Spirito in noi in modo concreto, non fermiamoci ai nostri sentimenti e emozioni, ma guardiamo alla concretezza del nostro vivere.