“Figlioli, nessuno vi seduca: Chi pratica la giustizia è giusto, come Egli è giusto. Colui che persiste nel commettere il peccato proviene dal diavolo, perché il diavolo pecca fin dal principio. Per questo è stato manifestato il Figlio di Dio: per distruggere le opere del diavolo. Chiunque è nato da Dio non persiste nel commettere peccato, perché il seme divino rimane in lui e non può persistere nel peccare, poiché è nato da Dio. In questo si distinguono i figli di Dio dai figli del diavolo: chiunque non pratica la giustizia non è da Dio, come pure chi non ama suo fratello.” 1 Giovanni 3.7-10
Introduzione
Stiamo esaminando questa esortazione, per ricordarci e precisare chi siamo, come stiamo vivendo e qual è il senso della nostra vita. Abbiamo già affrontato la forte esortazione alla santità, al vivere la realtà di essere figli di Dio e al manifestare questa identità nella vita di tutti i giorni.
Vivere la santità nella libertà ci permette di viverla meglio, in modo più pieno e partecipato, con meno difficoltà e distrazioni.
L’Opera Liberatrice di Cristo
Per vivere nella santità abbiamo bisogno che l’opera di Cristo ci liberi dalla schiavitù del peccato e dalla schiavitù del diavolo. Il diavolo è colui che ha introdotto il peccato nella creazione, corrompendo l’uomo. Il primo aspetto per vivere la santità nella libertà è che l’opera di Cristo ci libera.
“Per questo è stato manifestato il Figlio di Dio per distruggere le opere del diavolo.” – 1 Giovanni 3.8
Quindi c’è una demolizione: non solo toglie il peccato (v.5), ma anche distrugge ciò che permette al diavolo di produrre il peccato in noi.
Da una parte, il peccato ci sottopone alla condanna della legge di Dio, ma capiamo anche che il peccato ci pone sotto il dominio e il governo di Satana.
Non è solo commettere il peccato, ma essere schiavi, dominati e imprigionati da Satana, che impedisce la nostra liberazione. Se sei nelle sue mani, puoi pensare di non riuscirci, ma lui continuerà a lavorare su di te, a schiacciarti e a farti dominare dai suoi pensieri e prospettive. Chi commette il peccato è dal diavolo, perché il diavolo pecca fin dal principio, mentre chiunque è nato da Dio non commette il peccato. (v.8) Da qui si riconoscono i figli di Dio e i figli del diavolo.
Le Opere del Diavolo e la Follia Umana
Quali sono le opere del diavolo? Quali sono i suoi intenti? Questa è la cosa più importante per lui: che tutti siano lontani da Dio. Egli è geloso e invidioso dell’obbedienza e della fedeltà che l’uomo ha nei confronti di Dio. Lui odia Dio e vuole rovinare, vuole deturpare le opere di Dio nei confronti dei suoi figli e di tutta l’umanità, perché Dio fa del bene a tutte le persone.
Egli ha fatto e sta facendo di tutto per persuadere uomini e donne a credere e ad accettare queste menzogne che ci portano a perseguire una vita di insoddisfazione e infelicità, seguendo la sua prospettiva.
Questo deriva dal fatto che noi, nella nostra follia, crediamo alle menzogne del diavolo invece di credere alle parole di Dio.
L’uomo naturale trova molto normale e spontaneo mettere in discussione la Parola di Dio senza averla mai letta, approcciata o conosciuta, ma la disprezza a prescindere.
Dice che non vale niente, che la vita deve essere vissuta per altre cose, in altri modi, senza seguire quella Parola scritta chissà quanti anni fa. “No, seguiamo le idee che girano intorno a noi.” Questa è la follia dell’essere umano: pensare che la Parola di Dio non valga niente, che sia fuori tempo o insufficiente, senza averla mai approcciata, letta o conosciuta.
E Satana continua a sussurrare nelle nostre menti, nelle menti degli uomini: “Fai pure quello che ti senti! Il peccato? Cos’è? Fai quello che ti piace, tanto cosa succede? Non c’è problema! Se rubi, vabbè, se ti beccano magari ti fai qualche giorno di prigione, poi vai fuori, non succede niente.” Questo continuo parlare, darci pensieri, immagini, come quel viaggiatore che passa e se ne va, poi ne arriva un altro. E noi diamo ospitalità a questi pensieri, ci crediamo nella nostra follia, tendiamo a credere a tutto quello che ci viene detto.
Il Regno di Satana e la Vittoria di Cristo
Il problema è che Satana ha costruito e continua a costruire il suo regno, il suo regno all’interno del regno di Dio, Satana costruisce il suo regno in questo mondo. E noi abbiamo bisogno di qualcuno che arrivi e distrugga questo regno, che lo conquisti, che faccia una deportazione degli abitanti di questo regno. È un regno grande, questo regno che Satana ha costruito. E Cristo è venuto in questo mondo per conquistare questo regno di Satana, e Lui lo ha conquistato. La buona notizia è che l’ha conquistato, l’ha vinto, è vinto, non domina più come prima.
Il Discernimento Necessario
l’opera di Cristo ci doni il discernimento, perché non è sufficiente essere liberati. Una volta che sei liberato, hai bisogno di discernimento, hai bisogno di camminare sapendo dove stai andando, sapendo cosa stai ascoltando, sapendo chi ti sta parlando, chi è che ti sta parlando.
Giovanni ci presenta due tipi di persone: persone che apparentemente possono sembrare uguali nel modo di vivere, possono sembrare ciò che in realtà magari non sono. E qui sullo sfondo c’è questa esortazione del Signore Gesù che faceva ai Suoi discepoli in Matteo 7.15, dove parla di falsi profeti, persone che vengono e sembrano delle pecore, ma dentro sono dei lupi. E il Signore dice sostanzialmente: “Voi dovete avere discernimento”. Quando vedete queste che sembrano delle belle pecore, voi dovete guardarle, e discernere il loro comportamento.
Dobbiamo quindi fare attenzione, perché ci sono coloro che praticano la giustizia perché sono nati da Lui, e ci sono invece coloro che continuano a peccare. Noi ci troviamo davanti a delle persone che apparentemente sembrano buone, ma il loro vivere rende manifesta la loro vera natura. Come dice qui nel versetto 4:
“Chiunque commette il peccato trasgredisce la legge: il pecatto è la violazione della legge.”
Giovanni mette in luce la differenza tra coloro che vivono in Cristo e coloro che non lo hanno conosciuto, perché chi rimane in Lui non persiste nel peccare, chi persiste non l’ha visto e non l’ha conosciuto. Quindi c’è un guardare al comportamento, nel versetto 6. Nel versetto 7, ci sono coloro che fanno ciò che è giusto, perché chi pratica la giustizia è giusto come egli è giusto, e coloro che invece continuano a peccare. Versetto 8:
“Colui che persiste nel commettere il peccato proviene dal diavolo.” 1 Giovanni 3.8
In ultimo, ci sono coloro che non peccano, non continuano a peccare, perché chi è nato da Dio non persiste, e coloro che invece fanno ciò che è male, che non amano i fratelli:
“chiunque non pratica la giustizia non è da Dio; come pure chi non ama suo fratello.” 1 Giovanni 3.10
Discernere il Carattere
È cruciale discernere il carattere delle persone, inclusi noi stessi. Spesso ci fermiamo all’apparenza: parole o modi suadenti. L’invito è guardare il carattere, ciò che emerge nelle situazioni improvvise, quando non si ha tempo di pensare. La reazione imprevista rivela chi siamo veramente, ciò che cerchiamo di nascondere.
Questa non è solo peccato ma un carattere radicato che nega l’Evangelo. Basta poco – una frase, un comportamento – per distruggere ciò che si è costruito, non curandosi della propria profondità ma solo della superficie. Confrontarsi con la Parola di Dio richiede sforzo e volontà.
Nella chiesa esisteva un problema: persone apparentemente vicine all’Evangelo, ma in realtà piene di orgoglio, convinte della propria impeccabilità. Questa convinzione è un grande inganno, porta all’autoindulgenza.
Giovanni insiste sull’importanza delle azioni e del comportamento. Dobbiamo osservare noi stessi e gli altri attraverso le loro azioni, poiché il comportamento manifesta il vero carattere. I discepoli mostravano chiaramente chi erano. Se apparteniamo al Signore, il nostro comportamento, praticando la giustizia, confermerà la nostra appartenenza.
Ricordiamo la severità di Gesù con i Farisei: conoscevano la Parola ma erano “figli del diavolo” (Giovanni 8:44). Il loro comportamento contraddiceva la fede professata. Volevano uccidere Gesù pur dicendosi figli di Abramo.
Impariamo a osservare il mondo e noi stessi. È facile notare i difetti altrui, la “pagliuzza” nell’occhio del fratello, ignorando la “trave” nel nostro. (Matteo 7.3) Gesù ci esorta a guardare il comportamento di chi ci circonda. Se siamo cristiani rinati, il nostro comportamento sarà simile a quello di Cristo. Riflettiamo sul nostro essere e sul nostro carattere.
La Nuova Vita in Cristo
Ma per vivere la santità e la libertà, abbiamo bisogno che Cristo ci doni nuova vita, che Lui la alimenti continuamente nella nostra persona, questa rigenerazione prenda sempre più spazio dentro di noi.
Ha un’azione distruttiva del regno di Satana con l’incarnazione di Cristo. “Distruggere”, questo termine, viene usato dal Signore quando dice di “Sciogliere” Lazzaro. Questo verbo “scioglietelo” sifnifica “distruggete quelle bende che lo legano”, “distruggete”, “tirate via”. Ma viene anche usato quando si deve “distruggere” un edificio.
La sua venuta è culminata sulla croce, la morte, la morte sulla croce, e questo ci parla poi, nella sua resurrezione, di questo trionfo completo sulle forze di Satana, sul regno di Satana.
Satana non ha più l’autorità che aveva prima, cioè, noi lo vediamo ancora oggi all’opera, la vittoria è avvenuta, ma vediamo che il male imperversa, ha ancora una grande potenza d’azione su milioni di persone.
Ma dobbiamo sapere che Dio sta ritardando la sua completa distruzione e il suo ritorno perché vuole finire la raccolta dei suoi figli, ha ancora tanti figli da raccogliere, la sua Chiesa ha ancora bisogno di ampliarsi su questa terra.
Vivere la Nuova Identità
Cosa fare ora che il diavolo imperversa, pur avendo meno potere? Cristo ha distrutto il suo lavoro, e noi possiamo vivere come Lui. La potenza divina in noi va coltivata. Non dobbiamo persistere nel peccato. Noi pecchiamo, ma non per scelta; ci pentiamo.
Davide, uomo secondo il cuore di Dio pur essendo omicida e adultero, non persisteva nel peccare. La nostra superficialità spesso ci scusa, ma lo Spirito di Dio abita in noi e ci desidera, combatte per noi. La natura divina è in noi. Dobbiamo vivere questa consapevolezza, sapendo che Dio è con noi e vuole il nostro cambiamento. Gli permettiamo questo essendo onesti e trasparenti con noi stessi.
Lutero piangeva in cella, incapace di smettere di peccare. Finché, per la grazia di Dio, comprese dalla Lettera ai Romani che il peccato è perdonato per grazia. Lì la sua vita cambiò, vide le porte del cielo aperte.
Senza questo combattimento, questa resa e confessione all’opera di Cristo, non cresceremo. Non avremo santificazione, ma insoddisfazione e frustrazione, restando a un livello umano. Quando Dio è escluso, la nuova vita manca di soddisfazione. Siamo frustrati, dicendo: “Sono ciò che non vorrei.”
Ma in Cristo abbiamo pace. Paolo si chiedeva: “Chi mi libererà da questo corpo di morte?” La risposta è: Grazie a Cristo, Egli ci ha liberato (Romani 7-8). Questa è la soddisfazione. Dobbiamo arrivare a Cristo, dandogli la nostra vita.
La Giustizia Legata all’Amore
La giustizia che ci identifica come parte della famiglia di Dio è intrinsecamente connessa all’amore divino. Viviamo questa giustizia manifestandola nell’amare i nostri fratelli. Amare non è solo sopportare, ma un’azione consapevole, non un semplice sentimento. Come nel matrimonio, l’amore si dimostra, si vive, si interagisce. È una scelta che riflette il nostro carattere.
Senza l’amore ricevuto da Dio, non possiamo amare veramente gli altri. Se non abbiamo accolto e vissuto il perdono divino, non potremo amare; potremo solo imitare. Questo ci spinge a riflettere sui nostri atteggiamenti reciproci. Senza questo amore autentico, non possiamo dirci figli di Dio, e l’opera di Cristo non ha ancora il suo pieno significato per noi.
Conclusione
Che Dio ci aiuti a vivere in santità e libertà, sperimentando ogni giorno la liberazione di Cristo. Impegniamoci nella crescita e nella pratica per manifestare al mondo che Gesù Cristo è il nostro Signore. Questo può avvenire solo attraverso la nostra vita vissuta, poiché le parole, da sole, hanno poco peso. Che Dio ci assista con la Sua misericordia.
Presto apriremo la nostra sala studio, dotata di tavoli per il lavoro di gruppo e Wi-Fi a disposizione.
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