Vivere la santità
Pastore Gianni Cortese
15 June , 2025

“Chiunque commette il peccato trasgredisce la legge; il peccato è la violazione della legge. Ma voi sapete che Egli è stato manifestato per togliere i peccati e in Lui non c’è peccato. Chiunque rimane in Lui non persiste nel peccare; chiunque persiste nel peccare non l’ha visto né conosciuto. Figlioli, nessuno vi seduca: chi pratica la giustizia è giusto, come Egli è giusto. Colui che persiste nel commettere il peccato proviene dal diavolo, perché il diavolo pecca fin dal principio. Per questo è stato manifestato il Figlio di Dio: per distruggere le opere del diavolo. Chiunque è nato da Dio non persiste nel commettere peccato, perché il seme divino rimane in lui e non può persistere nel peccare, poiché è nato da Dio. In questo si distinguono i figli di Dio dai figli del diavolo: chiunque non pratica la giustizia non è da Dio, come pure chi non ama suo fratello.” 1 Giovanni 3.4-10

La gioia della comunione con Dio

Nei primi capitoli della lettera, Giovanni sottolinea alcuni aspetti fondamentali della vita cristiana:

  • Capitolo 1: La gioia della comunione con il Signore.
  • Capitolo 2: La nostra posizione come figli di Dio, chiamati a vivere questa relazione con amore e giustizia.

Questi concetti ci portano alla necessità di mettere in pratica ciò che apprendiamo da Dio, vivendo una vita trasformata, non solo con Lui, ma anche nelle relazioni con i fratelli e con chi ci circonda. 

L’incoraggiamento a vivere nella santità

Giovanni continua il suo insegnamento invitandoci a vivere una vita santa, mettendo in pratica le parole di Dio Essere cristiani non significa semplicemente acquisire conoscenze, ma vivere una vera trasformazione interiore.

“Chiunque ha questa speranza in lui si purifica come Egli è puro.” 1 Giovanni 3:3

La santità non è solo un concetto astratto, ma una realtà che deve manifestarsi nel nostro comportamento quotidiano.

Il riconoscimento del peccato

Uno degli aspetti fondamentali della santità è il riconoscere il proprio peccato. Spesso si tende a minimizzare il peccato o a giustificarlo con la grazia di Dio, pensando che essendo salvati, il peccato perda valore. Tuttavia, Giovanni ci avverte:

“Chiunque commette il peccato trasgredisce la legge; il peccato è la trasgressione della legge.” 1 Giovanni 3:4

Non possiamo relativizzare la disubbidienza a Dio. Ignorare il peso del peccato porta a una comprensione distorta della salvezza. È essenziale avere una giusta consapevolezza della propria condizione davanti a Dio e accettare la necessità della santificazione.

La santità come stile di vita

La santità non è un’idea teorica, ma uno stile di vita. Giovanni ci esorta a vivere questa realtà con sincerità e impegno, senza compromessi. La nostra vita deve riflettere la giustizia di Dio, non solo nelle parole, ma nelle azioni concrete:

  • Riconoscere il peccato e pentirsi sinceramente.
  • Vivere nella giustizia e nel rispetto della volontà di Dio.
  • Mettere in pratica la nostra identità come figli di Dio, nelle relazioni con Lui e con gli altri.

Essere cristiani significa vivere una vita nuova e trasformata, lontana dal peccato e vicina a Dio. La santità è un cammino continuo di crescita e consapevolezza, reso possibile solo dalla grazia e dalla guida dello Spirito Santo.

La gravità del peccato

Quando riflettiamo sul peccato, non dobbiamo considerarlo superficialmente. Peccare è ribellarsi a Dio, e questa è una realtà fondamentale. Nella Scrittura leggiamo di re che fecero ciò che è male agli occhi di Dio, mentre altri agirono in modo giusto. La vera differenza non sta solo nelle azioni, ma nella considerazione che si ha di Dio.

Il peccato non è una semplice debolezza. Il peccato non deve essere visto come un semplice fallimento o qualcosa che appartiene al passato. Giovanni insegna che il peccato non è vissuto in modo passivo, ma attivo. Quando pecchiamo, non siamo vittime del peccato: siamo noi a commetterlo, ed è nostra responsabilità davanti a Dio. Non possiamo giustificarlo né tollerarlo.

La conseguenza del peccato

Il peccato ci rende colpevoli e condannati davanti a Dio. È stato introdotto dal diavolo, che ha tentato l’uomo a disobbedire a Dio. L’uomo, nella sua ribellione, ha preferito seguire il diavolo anziché obbedire al Signore, trasgredendo la Sua legge. Questo ha portato il primo uomo e l’intera umanità a essere colpevoli agli occhi di Dio.

Riconoscere il peccato è fondamentale. Non possiamo ignorarlo o minimizzarlo. Il peccato allontana da Dio, e combatterlo è un segno della nostra relazione con Lui. 

Affidarsi a Cristo per la salvezza

Dopo aver riconosciuto la gravità del peccato, il passo successivo è affidarsi a Cristo. Egli è venuto proprio a causa dei nostri peccati. Siamo nati sotto la legge di Dio, non sotto la grazia. La legge di Dio non è stata abolita, ma adempiuta perfettamente da Cristo.

La lotta contro il peccato

Siamo chiamati a rispettare la legge di Dio, ma da soli non ce la faremo mai. Questo non significa che non dobbiamo impegnarci, anzi, chi non lotta contro il peccato non ha compreso la salvezza di Dio. 

Se vediamo il peccato come qualcosa di insignificante, non possiamo apprezzare la grazia di Dio. Solo chi comprende la propria disperazione davanti a Dio può veramente apprezzare il sacrificio di Cristo.

Cristo è venuto per salvarci. Lui non ha peccato, pur essendo stato tentato in ogni cosa. Nessuno potrà stare con Dio per l’eternità senza aver onorato la Sua legge. La legge di Dio è stata onorata perfettamente nella persona di Gesù Cristo.

È importante comprendere che nella vita cristiana grazie e opere devono camminare insieme. Giacomo ci ricorda: “mostrami la tua fede senza le tue opere e io con le mie opere ti mostrerò la mia fede.”

La grazia di Dio non annulla l’impegno del credente, ma lo rafforza. È come una persona che sta annegando: farà di tutto per sopravvivere, lottando con tutte le sue forze. 

Romani 8:3-4 ci spiega che Dio ha condannato il peccato nella carne affinché la giustizia della legge fosse adempiuta in noi. In Cristo abbiamo l’adempimento della legge; non siamo riusciti a osservarla, ma possiamo trovarne il compimento in Lui.

Riconoscere il proprio peccato è il primo passo verso la vera libertà. Cristo ha pagato per noi: la Sua opera ci libera dal peccato e dalla colpa. Ora possiamo beneficiare del perdono e della restaurazione della nostra relazione con Dio. 

Il sacrificio di Cristo e la gravità della condizione umana

Cristo ha dovuto diventare uomo e morire sulla croce. Questo mostra quanto fosse grave la condizione dell’umanità.

Molte persone minimizzano il peccato, dicendo: “Fai quello che ti piace.” Ma la realtà è che il peccato porta distruzione, giudizio e morte.

Cristo è venuto per liberare dal peccato e dalla colpa. Il Suo sacrificio ci ha riscattati e ci ha restaurati nella comunione con Dio. Ma non solo: Cristo ci protegge dal peccato e ci dà la forza per resistere.

“Resistete al diavolo ed egli fuggirà da voi.” Giacomo 4:7

Possiamo resistere e vivere nella santità perché Cristo ci sostiene.

Vivere nella santità: il nostro cammino con Dio

Il cammino cristiano è fatto di consapevolezza del peccato, fiducia in Cristo e crescita nella santità. Cristo ci libera e ci fortifica, permettendoci di avanzare con sicurezza.

Come afferma Tito 2:14:

“Il Signore Gesù ha dato sé stesso per riscattarci da ogni iniquità e purificarsi un popolo che gli appartenga, zelante nelle buone opere.”

Cristo ha formato un popolo per sé, un popolo purificato e zelante nelle opere buone.  Non significa che non peccheremo mai, ma significa che combattiamo, ci affidiamo a Dio e ci impegniamo a vivere secondo la Sua volontà.

La chiamata a vivere nella volontà di Dio

Cristo ha voluto riscattarci e purificarci, per renderci un popolo zelante, un popolo che manifesta la Sua opera sulla terra.

Gesù stesso ci ha insegnato:

“Come vi riconosceranno che siete miei discepoli? Dall’amore che avete fra di voi.” – Giovanni 13:35

Il nostro vissuto deve dimostrare la presenza di Cristo. Siamo uno spettacolo per il mondo spirituale, per i principati e le potestà che ci osservano. (1 Corinzi 4:9)

Cristo è stato manifestato per togliere i nostri peccati, e la nostra vita deve essere una testimonianza di questa realtà.

La beata speranza della venuta di Cristo

La nostra speranza è radicata nella promessa di Cristo, come dice Tito 2:13:

“La beata speranza è la gloriosa apparizione del grande Dio e nostro Salvatore Gesù Cristo.”

Il Signore ritornerà, lo vedremo e tutti lo vedranno. In quel momento, Egli distruggerà il male e inaugurerà la vita eterna per i Suoi figli. Ma per chi non ha creduto, ci sarà un giudizio terribile.

Il giudizio di Dio: una realtà da non ignorare

Pensiamo a quando Dio parlava con Mosè sul monte: il popolo, impaurito dai tuoni, lampi e dalla potenza della voce di Dio, preferì non ascoltare direttamente.

Se già la manifestazione di Dio su quel monte causava timore, quanto più lo farà il Suo ritorno per giudicare il mondo?

“Cosa terribile è cadere nelle mani di Dio.” Ebrei 10:31

Ogni essere umano passerà davanti al giudizio di Dio. Chi avrà Cristo sarà salvo, chi non lo avrà sarà giudicato.

L’invito a una vita trasformata

Ancora oggi, il Signore ci esorta a fermarci e riflettere su come stiamo vivendo. Riconosci il tuo peccato, affidati a Cristo e vivi nel Suo perdono.

Che il Signore ci benedica! Amen!